Vi raccontiamo la Borsa valori di Shanghai, è davvero la più importante in Cina?
In questo articolo approfondiamo sulla Borsa valori di Shanghai, forniamo un breve background e spieghiamo cosa viene scambiato, diamo anche consigli su come accedervi.
A partire dalla metà del 1800, Shanghai cominciò a guadagnarsi giorno dopo giorno una solida reputazione di centro finanziario e mercantile di scambio dell’Estremo Oriente. Grazie alla sua invidiabile posizione sul delta del grande fiume Yangtze, Shanghai è sempre stata una delle principali piattaforme di scambio, spedizione e commercio. Dopo la guerra dell’oppio, fu l’impero inglese a mettere gli occhi su Shanghai e a designare questo porto come “punto di interscambio”. In quel momento, Shanghai passò dall’essere un piccolo villaggio di pescatori a diventare la “Parigi d’Oriente”, ruolo che ancora oggi tutti noi riconosciamo.
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L’Expo 2010 Shanghai chiude i battenti con un bilancio positivo
La cerimonia di conclusione di Expo 2010 Shanghai si è svolta all’interno dell’Expo Culture Center, il premier cinese Wen Jiabao ha dichiarato conclusa la manifestazione dopo 184 giorni di apertura. Alla presenza del presidente del BIE Jean-Pierre Lafon la bandiera del Bureau è stata ammainata.
Tra gli elementi di successo della rappresentanza italiana: le ottime relazioni che intercorrono tra Italia e Cina, un padiglione architettonicamente e funzionalmente azzeccato, una comunicazione chiara, la presenza di elementi fortemente simbolici ed evidentemente in grado di colpire la sensibilità del pubblico.
Ma il successo del Padiglione italiano a Shanghai non sarebbe stato possibile, naturalmente, senza il sostegno delle Istituzioni italiane e delle imprese che hanno creduto fortemente in questo progetto e hanno fornito professionalità, competenza e assistenza perché il progetto diventasse realtà. Un sostegno che ha avuto la sua sintesi più alta – e gradita – nella visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Arrivederci, Expo 2010 Shanghai.
Ciao, Expo 2012 Yeosu!
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Il padiglione di San Marino festeggia il milionesimo visitatore
Il signor Rocky Ma, entrando nel padiglione di San Marino a Expo 2010 Shanghai insieme alla madre e alla fidanzata, non si aspettava certo di ritrovarsi all’improvviso al centro dell’attenzione: è stato il milionesimo visitatore del padiglione della piccola repubblica della Libertà, la più piccola e antica repubblica del mondo, anche’essa presente all’Expo di Shanghai.
Il signor Ma, che ha studiato a Macao e vive e lavora a Shanghai come Responsabile amministrativo presso la Across China Communication Group, è giunto all’Expo 2010 Shanghai decidendo di dedicare la mattinata alla visita dei Padiglioni della zona Europea, tra cui quello di San Marino. Senza saperlo è diventato famoso. A lui sono andati gadget della piccola Repubblica, come la moneta d’argento di San Marino che raffigura la Statua della Libertà e le emissioni filateliche speciali emesse in occasione dell’Expo di Shanghai, insieme a una selezione di vini del Consorzio Vini Tipici di San Marino.
”Non ho mai vinto nulla nella mia vita – ha detto il festeggiato – e sono molto contento di questa occasione che ricorderò sempre. Conosco San Marino proprio per i francobolli ed ora lo apprezzo anche per quello che ho visto qui. Il prossimo autunno ho in programma una viaggio in Europa assieme alla mia famiglia e non mancherò di visitare San Marino”.
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Una passeggiata al padiglione italiano a Expo 2010 Shanghai
All’Esposizione universale 2010 di Shanghai l’Italia espone in un suggestivo blocco costruito con un innovativo speciale cemento trasparente, in grado di far passare i raggi del sole. L’edificio è tagliato da lame di cristallo, l’effetto è spettacolare! Il padiglione italiano è stato progettato dall’Architetto Imbrigli, si estende su seimila metri quadri e sarà tra i pochi alla fine dell’Expo a venire salvato e riutilizzato.
Entrare al padiglione italiano a Shanghai non è semplice: mediamente oltre tre ore di coda lungo un camminamento irrorato da acqua nebulizzata per cercare di lenire la calura. Decine di migliaia di persone ogni giorno varcano la porta riprodotta del Teatro olimpico vicentino del Palladio, suggestivo punto di partenza. Da qui comincia la nostra passeggiata al padiglione italiano a Expo 2010 Shanghai.
Incontriamo subito l’Italia della storia e dei miti, dalla sezione della cupola fiorentina del Brunelleschi percorsa dalle scale mobili, alla Ferrari in versione ecologica, elettrica. Ci sorprendono gli strumenti di un’intera orchestra appesi alla parete, sfidano la forza di gravità e sono fotografatissimi. Proseguendo la passeggiata, incontriamo – oggetto di tantissime foto anche questi – la tuta di Valentino Rossi e i giganteschi manichini di Ermenegildo Zegna.
In una maxi teca un artigiano modella scarpe e fa vedere ai visitatori cinesi e non come si crea una bella scarpa italiana fatta a mano.
Un’altra sala, un’altra emozione, tecnologie e simboli: c’è la Vespa, non manca una Cinquecento griffata, sono esposti i robot della Comau.
Passeggiando per i seimila metri quadri del padiglione italiano a Shanghai, ecco l’area con l’Italia del buon cibo italiano: la parete dei vini con centinaia di bottiglie illuminate, di fronte le forme della pasta e al centro un grande olivo le cui foglie (di stoffa) lambiscono il soffitto fatto di spighe di grano e papaveri. E’ un mondo capovolto che fa stare a naso all’insù.
Visitare il padiglione italiano può far venire appetito, ai piani superiori non mancano i ristoranti oltre che le sale video e lo spazio che le regioni occupano a turno.
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